Il giorno dopo aver lasciato Songkhla per una marcia di 950 km verso Bangkok, i quindici [venti secondo il quotidiano di ieri] attivisti ambientali sono stati fermati ieri pomeriggio dall'esercito.

Quando se ne sono andati, era già stato detto loro che stavano violando la legge marziale con la marcia. Inizialmente sono stati fermati sull'autostrada asiatica a Rattaphum (Songkhla). Worapol Woraphan, capo di stato maggiore del 42° circolo militare, ha detto loro che sono vietati i raduni di più di cinque persone. Ha detto che avrebbero fatto meglio a comunicare le loro richieste all'NCPO piuttosto che tenere una marcia pubblica. Le due parti hanno negoziato per un'ora, ma il gruppo si è rifiutato di sospendere la marcia.

"Le nostre attività non sono politiche", ha detto Supat Hasuwannakit, direttore del Jana Hospital di Songkhla e attivista ambientale. 'Vogliamo attirare l'attenzione sulle riforme energetiche e incoraggiare le persone a partecipare. Il nostro movimento non turba la pace del Paese. Sappiamo che la riforma energetica è un compito difficile. Anche l'NCPO (giunta) non può gestire questo compito da solo.'

Gli attivisti hanno poi continuato la loro marcia fino a quando ieri pomeriggio sono stati portati con un autobus dell'esercito alla base dell'esercito Senanarong a Hat Yai (Songkhla). Non è stato reso noto per quanto tempo saranno trattenuti lì.

Il gruppo che avrebbe raggiunto Bangkok dopo circa due mesi voleva consegnare all'NCPO cinque proposte. Chiedono, tra le altre cose, di demolire le centrali elettriche a carbone e insistono sul sostegno del governo per l'energia sostenibile. Lungo la strada, avrebbero organizzato manifestazioni per attirare l'attenzione sulle questioni energetiche.

(Fonte: Posta di Bangkok, 21 agosto 2014.)

1 pensiero su “L'esercito ferma la marcia energetica”

  1. Hugo Cosyns dice su

    Piantagrane?
    Chiamando a creare problemi le persone che si battono per un ambiente migliore, possiamo essere felici che ci sia qualche risposta alla questione energetica in Tailandia.
    Pensare ancora alle centrali elettriche a carbone per generare energia al giorno d'oggi è semplicemente stupido.
    Alternative basta, ma sì va riempita anche la bocca della mafia energetica esistente,
    la stessa canzone ovunque.


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