La altrimenti trafficata Beach Road

Anche se non abbiamo nulla di cui lamentarci del nostro hotel con una spaziosa camera con bagno privato, un ampio balcone e vista sul mare, lo viviamo ancora un po' come se fossimo intrappolati in Thailandia.

C'è molto silenzio ovunque, ma per fortuna qualche ristorante è ancora aperto qua e là per servire i pochi clienti.

Stasera, nel grandissimo Avani Resort, un pianista ha suonato nella lounge per un pubblico. Accogliente è diverso, ma ci siamo rassegnati al fatto che molto probabilmente dovremo restare a Pattaya per un periodo di tempo indefinito. L’unica consolazione che abbiamo è sapere che nei Paesi Bassi le cose non vanno meglio. Forse qui siamo anche dei privilegiati. Non ci arrendiamo e rimaniamo ottimisti. Fortunatamente, anche la mia dolce amica ha superato lo shock iniziale e anche lei rimane ragionevole e calma al riguardo.

Un po' uno shock

Stasera abbiamo parlato con un americano che alloggia anche lui nel nostro hotel. Ha detto che uno di questi giorni si discuterà sulla chiusura temporanea dell'albergo perché, ha detto, solo nove stanze dell'immenso albergo sono attualmente occupate. Alla reception però non ne sapevano nulla. Vedremo e abbiamo già in mente un'altra sistemazione. Mantenere la calma è ormai il motto.

Cibo

Nel nostro hotel non ci sono punti di ristoro speciali, quindi camminiamo lungo la Second Road, dove è anche molto tranquilla e poco trafficata. Di fronte al famoso Mike's Shopping Hall camminiamo fino al porticato dall'altra parte dove alcune persone sono sedute all'angolo in un semplice ristorante e mentre procediamo notiamo che lì è tutto chiuso ad eccezione di un ristorante svedese dove veniamo accolti a braccia aperte, portando così il numero degli ospiti a sei.

Tornando al nostro albergo compriamo un'altra bottiglia di Jacob's Creek Shiraz Cabernet per trascorrere la serata in camera il più piacevolmente possibile. Riceviamo una telefonata FaceTime da Las Vegas e anche lì è silenzio; anche sulla famosa Strip, si sente dire.

Piccioni al posto delle persone sulla spiaggia

Il mondo è cambiato!

Per fortuna dormiamo benissimo e la mattina abbiamo difficoltà ad alzarci dal letto. Ma il pensiero della colazione reale che ci aspetta e di una doccia rinfrescante ci sveglia.

Nel pomeriggio cammino lungo Beach Road armato di macchina fotografica per scattare qualche foto. Non riconosci più la strada e la spiaggia altrimenti trafficate. Sedie a sdraio vuote, ombrelloni piegati, qualche bancarella qua e là con bevande ma nessun cliente, insomma; difficilmente si vedeva una creatura vivente sulla spiaggia.

O almeno, perché i piccioni se la spassano allegramente e non si preoccupano letteralmente del coronavirus. Ma il silenzio ha anche un lato positivo perché tutti sono gentili e i passanti si salutano molto amichevolmente. Sembra che le persone si sentano più legate tra loro a causa della situazione che si è creata.

Tramonto

Verso le sei e mezza di sera guardiamo il bellissimo tramonto e la calda luce che incombe successivamente sul mare.

Dopo aver trascorso un'intera giornata in albergo con una breve pausa, la sera andiamo in uno dei pochi ristoranti ancora aperti per staccare da tutto. Così non moriremo di fame e non ci sarà nemmeno una bottiglia di vino nella nostra bella stanza. È solo l'incertezza su ciò che accadrà dopo, ma teniamo alto il morale.

1 pensiero su "Giuseppe in Asia (parte 15)"

  1. rapinare dice su

    Caro Giuseppe,
    Grazie per le tue storie divertenti e ben scritte, ed è fantastico che tu mantenga il coraggio e non ti arrendi.
    Spero che supererai questa crisi bene e in salute e che potrai tornare in Olanda tutto intero.
    Buona fortuna, Rob


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