La storia della donna che questa settimana si è data fuoco nel centro reclami del governo è sconvolgente da tutti i lati, sostiene la nipote dell'usuraio, al quale era debitrice, secondo la donna, di 1,5 milioni di baht.

La nipote nega che la zia abbia minacciato la donna, come sostiene. L'uomo che presumibilmente l'ha minacciata era un malato di leucemia costretto a letto. "Non potrebbe davvero minacciare", ha scritto la nipote su Facebook.

La difesa continua per un po': sulla proprietà della terra, sulle garanzie, su un prestito della Cassa di risparmio statale, sull'importo esatto dovuto dalla donna e ancora più dettagli. Tutti ingredienti perfetti per un sapone entusiasmante, ma poiché non mi piacciono i saponi, non lo dirò.

La nipote insiste a non giudicare la sua famiglia esclusivamente in base a ciò che scrivono i media, perché questa è una storia a senso unico. "A volte i mutuatari si mettono nei guai a causa della loro stessa mancanza di responsabilità." La nipote spera che la donna si riprenda presto dalle ustioni e decide di 'dire la verità'.

La donna disperata è ora ricoverata in ospedale con ustioni su metà del corpo. Ha la febbre alta, ma le sue condizioni sono stabili. Il creditore ha accettato di condonare il debito. Il Ministro Panadda Diskul (Ufficio del Primo Ministro) ha promesso di discutere le spese mediche con i dipartimenti governativi.

L'incendio doloso ha spinto una commissione parlamentare ad ampliare il disegno di legge pendente sui debiti e sulle pratiche di riscossione. La proposta è stata approvata in prima lettura alla fine di agosto. Si applicherà non solo ai contratti di prestito formali ma anche a quelli informali.

(Fonte: Posta di Bangkok, 18 ottobre 2014)

Vedi oltre: Donna disperata si dà fuoco

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