Un articolo critico sulla situazione economica e sociale in Thailandia sotto la giunta non è stato pubblicato dalla tipografia tailandese dell'International New York Times. L'edizione tailandese del giornale, letta principalmente da espatriati e altri stranieri in Thailandia, ora ha un'area bianca in prima pagina al posto dell'articolo originale.

L'aereo contiene due linee: “L'articolo in questo spazio è stato rimosso dal nostro tipografo in Tailandia. L’International New York Times e il suo staff editoriale non hanno avuto alcun ruolo nella sua rimozione”.

L'articolo si può leggere sul sito del quotidiano ed è piuttosto critico nei confronti della politica in Thailandia con un chiaro riferimento alla giunta che forma l'attuale governo. Nell'articolo il giornale afferma che la Tailandia è stata ora superata economicamente dai paesi vicini e dche il regime militare si preoccupa principalmente di mettere a tacere i critici.

Il NY Times scrive inoltre dell'altissimo peso del debito delle famiglie tailandesi. Si dice che sia uno dei più difficili in Asia. Quest'anno il numero dei furti è aumentato del 60% e un venditore di un negozio di frutta e verdura afferma nell'articolo che "nessuno ha più voglia di sorridere".

È la seconda volta in tre mesi che la tipografia locale tailandese ha censurato un articolo del New York Times internazionale. La tipografia afferma di avere il diritto di non pubblicare articoli "troppo sensibili". L'articolo precedentemente bloccato, a settembre, riguardava il futuro della monarchia thailandese. Poi non è uscito tutto il giornale.

Fonte: NOS.nl

9 risposte a “La censura tailandese colpisce il New York Times”

  1. Keith 2 dice su

    Citazione: "Il giornale dice nell'articolo che la Tailandia è stata ormai superata dai paesi vicini in campo economico."

    L’economia della Thailandia è molto più grande di quella dei paesi vicini, quindi recuperare il ritardo non è possibile, almeno non ora, e se ciò accadrà, ci vorranno molti decenni.

    Penso che in termini approssimativi si dica che i paesi vicini ora stanno crescendo fortemente e la Tailandia non lo è, o addirittura si sta contraendo.

    • Khan Pietro dice su

      Penso che tutti capiscano che si tratta di crescita economica, ma grazie per la spiegazione.

      • Keith 2 dice su

        Chi vive nel sud-est asiatico ovviamente lo capisce, ma ci sono anche lettori di questo sito nei Paesi Bassi che potrebbero non essere a conoscenza di tutto. Molte volte ho visto reazioni sorprese da parte di connazionali che vivono nei Paesi Bassi quando ho parlato loro delle strade a due piani di BKK, dell'elevato standard di vari ospedali, delle bellissime linee della metropolitana, ecc.

        Per inciso: inoltre i titoli a volte potrebbero essere un po’ più precisi, ad esempio qualche anno fa: “L’economia europea è ferma”, il che ovviamente significava che la crescita era pari a zero. Il noto economista Jaap van Duijn si è posto allora la seguente domanda: “Tutti gli olandesi sono in vacanza contemporaneamente, tutti i francesi sono in sciopero, tutti i tedeschi sono bloccati nel traffico?”

  2. wibart dice su

    Bene, penso che il nome del giornale dovrebbe essere cambiato in “Notizie corrette a livello nazionale tailandese e altre notizie internazionali” o qualcosa del genere. Non sono uno specialista di giornali, ma il compito di correggere le notizie non è responsabilità dell'editore e non del tipografo?
    Comunque, immagino che sia il modo tailandese. Per fortuna c'è anche internet... anche se.

  3. Paolo Overdijk dice su

    L'articolo in questione può essere letto sul sito del NYT. Anche senza abbonamento e anche in Thailandia.

  4. Nico francese dice su

    Non si tratta di cosa viene censurato, ma di QUELLO che viene censurato. Che i critici vengano messi a tacere. Questo è ciò che ho avvertito più volte su questo blog. È il risultato del comportamento dittatoriale di coloro che hanno usurpato il potere.

    Wibart dice giustamente che il contenuto del giornale è determinato dagli editori e non dallo stampatore. Ma il tipografo sembra aver paura delle conseguenze della politica repressiva. La vendita del giornale potrebbe essere vietata o, peggio ancora, la tipografia potrebbe essere chiusa. Ebbene, la redazione, a quanto pare, accetta la messa al bando del giornale con la pubblicazione dell'articolo. Ecco la causa. Il tipografo deve quindi confessare le sue intenzioni e fermare la sua macchina da stampa se non vuole stampare un articolo. Ma questo significa cedere all’autore della censura.

    Moderatore: Per quanto sfortunati, dobbiamo anche stare attenti. Soprattutto per proteggere la nostra gente in Thailandia. Per favore, non sottolineare la colpa in modo troppo enfatico.

  5. Fransamsterdam dice su

    Probabilmente l'articolo è stato letto da più persone che se fosse stato semplicemente pubblicato.

  6. Ruud dice su

    Mi sembra un'azione inutile bloccare quella notizia, è possibile raccogliere la notizia, attira anche l'attenzione su quella notizia e il governo tailandese è sgomento per la censura e il fallimento di quella censura, perché l'articolo è semplicemente come si può leggere.

  7. Luigi Tinner dice su

    La felicità della libertà, beh, questo non si applica alla Thailandia. Se sull'Economist o su qualsiasi altra rivista viene scritto qualcosa di critico sulla Thailandia, la rivista non sarà sugli scaffali. Sii felice di non essere stato stupido nei Paesi Bassi.


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