Come previsto, oggi la Commissione europea ha dato alla Thailandia il cosiddetto cartellino giallo perché il paese non ha adottato misure sufficienti nella lotta internazionale contro la pesca illegale (IUU).

Organizzazioni ambientaliste come il World Wildlife Fund (WWF) sono soddisfatte della decisione dell'UE. L’avvertimento è un segnale importante affinché la Thailandia possa monitorare meglio la propria flotta peschereccia e rispettare le normative internazionali sulla pesca. Se la Tailandia non lo fa a sufficienza, l’Europa può imporre sanzioni, come un divieto di importazione.

La pesca illegale è un grave problema in tutto il mondo. Ciò non significa solo pescare senza permesso, ma anche catturare specie protette, ignorando le quote di cattura e utilizzando attrezzi da pesca vietati che danneggiano la natura sottomarina. I pescatori locali nelle zone costiere vedono scomparire la loro fonte di sostentamento a causa di queste pratiche.

Ultimo avvertimento

Dopo mesi di discussioni con l’Unione Europea, la Thailandia non è ancora riuscita a dimostrare di fare abbastanza per combattere la pesca illegale da parte della sua flotta peschereccia. Il cartellino giallo è un ultimo avvertimento affinché la Thailandia migliori. Il paese è il terzo maggiore esportatore di pesce al mondo, principalmente tonno. Nell'Unione Europea, i Paesi Bassi, insieme a Gran Bretagna, Italia, Germania e Francia, sono uno dei cinque maggiori importatori di pesce dalla Thailandia.

Le autorità tailandesi difficilmente si sentono responsabili per la loro flotta peschereccia, che ignora ampiamente gli accordi internazionali sulle quote di pesca e sulle aree protette in mare. Queste pratiche coincidono con lo sfruttamento dei lavoratori sui pescherecci. Si tratta di schiavitù e violenza fisica, di cui esistono diversi casi noti. Sebbene la Tailandia abbia introdotto norme per proteggere i lavoratori nel settore della pesca, mancano attuazione e applicazione.

Rimedio potente

Il cartellino giallo è uno strumento potente a disposizione dell’UE per combattere la pesca illegale. Paesi come la Corea del Sud, le Filippine, il Togo e Panama avevano già ricevuto il cartellino giallo perché non avevano intrapreso azioni sufficienti contro la pesca illegale da parte delle loro flotte pescherecce. Il Belize ha ricevuto addirittura il cartellino rosso dall'UE e quindi sanzioni. Successivamente tutti hanno adottato misure progressiste, tanto che l’UE ha ritirato il cartellino giallo.

Fonte: WWF

1 risposta a “La Thailandia riceve un cartellino giallo dall’Europa per pesca illegale”

  1. tormentare dice su

    Queste piccole barche da pesca sono principalmente responsabili del saccheggio delle acque costiere, in particolare del Mare delle Andamane. Nel 1993, un’azienda tailandese di conserve di pesce si lamentò del fatto che i concorrenti usavano addirittura la dinamite per rubare i pesci dalle aree coralline. Al Thaifex 2014, poco sembrava essere cambiato: una manciata di banconote tailandesi e... l'ispettore governativo non ricordava nulla. ( come di solito) .

    Il tonno viene catturato negli oceani. Anche qui le grandi navi tailandesi per la lavorazione del pesce si comportano come veri e propri pirati. Dalla costa somatica fino alle profondità del Pacifico: tutto ciò che riescono a catturare viene raccolto. Ricorda: il paese d'origine è il paese dove si conserva la prima terra = Tailandia. Anche se sono ripieni di tonno pescato per il Mozambico.

    A proposito: questa discussione tra UE e Thailandia non è avvenuta negli ultimi mesi, ma va avanti dal 2011. In tutto questo tempo i thailandesi non hanno mosso un dito.


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