Mini-diario di Theo van der Schaaf: Addicted

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4 ottobre 2013

A Schiphol sono da poco passate le otto del mattino. Ho ancora un po' di tempo e voglio un caffè. È troppo occupato per me al Deli France. Conosco un posto migliore sulla strada per il mio cancello. Quando arrivo ho ragione; non c'è quasi nessuno.

Mentre ordino, una donna alta e carina si avvicina e si ferma accanto a me. Aspetta che torni il cameriere. Intanto vedo il suo sguardo andare al distributore di sigarette poco più avanti. Ha in mano il portafogli e comincia a stendere le monete.

Dopo aver ordinato due (sfortunati) caffè, si avvicina alla macchina e tira fuori un pacchetto di Marlboro Light. Quando è in piedi accanto a me, dico: "È difficile, vero, fermati?"

Mi guarda sorpresa, un po' sorpresa, e dice: "Beh, sai, sono così costosi in Inghilterra".

Le sorrido e non dico niente.

Paga il caffè e poi dice: “Ma come facevi a saperlo?”

“Non so proprio spiegare”, dico, “ma, tossicodipendenti tra di loro penso, qualcosa del genere?”

Chiacchieriamo un po' mentre bevo il mio caffè. Se la sua sta per raffreddarsi, deve andare. Quando cammino verso il cancello, la vedo seduta a un tavolo con la coda dell'occhio. Lei mi indica. Il suo compagno mi segue con uno sguardo scontroso...

Inserito da Theo van der Schaaf 

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